Morta Celeste Fortunato, la paladina della lotta al cancro e all'inquinamento a Taranto

Morta Celeste Fortunato, la paladina della lotta al cancro e all'inquinamento a Taranto
Morta Celeste Fortunato, la paladina della lotta al cancro e all'inquinamento a Taranto
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Martedì 25 Luglio 2023, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 19:19

Taranto piange Celeste Fortunato, mamma tarantina affetta da una grave forma di leucemia e diventata negli ultimi tempi uno dei simboli della lotta contro al cancro e all'inquinamento. Aveva 45 anni e nel mese di maggio 2021, all’età di 43 anni, le era stata diagnosticata una grave forma di leucemia.

La sua storia l'aveva voluta raccontare in un libro "All'alba della primavera.

Storia di un'avventura oncologica". «Ci sono tante ricerche che dimostrano come a Taranto, man mano che ci si avvicina al polo industriale, l'inquinamento e l'eccesso di mortalità aumentano - aveva detto durante un incontro pubblico, Celeste - E' impossibile dimenticare il piccolo Lollo Zaratta che è morto a soli cinque anni e nel cui cervello sono state trovate tracce di metalli pesanti, assunti probabilmente già in fase di gestazione dalla mamma che lavorava nel quartiere Tamburi. Quartiere nel quale io ho vissuto dieci anni e che conosco quindi benissimo, ed è stato assediato dall'inquinamento. I nostri figli hanno vissuto anni tormentati. Noi mamme non siamo come le mamme di tutt'Italia, perché abbiamo continuamente paura che i nostri figli si ammalino. Io sono arrivata al punto di ringraziare il Signore che sia capitato a me e non a mio figlio».

Il cordoglio

Innumerevoli i post di cordoglio e i ricordi affettuosi sui social. Tra i quali quello di "Giustizia per Taranto":

«Celeste non era un’indifferente, ha sofferto sulla sua carne le pene inflitte alla nostra comunità e non si è mai lasciata scoraggiare dagli eventi contrari. Ha combattuto per cambiare le cose, per coinvolgere i nostri concittadini più rassegnati e lavorato costantemente alla costruzione di un fronte compatto che potesse dare valore a ciò che unisce, più che a ciò che divide».

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