Sulla rivista scientifica Plos One è stato pubblicato uno studio internazionale, al quale ha partecipato anche l'Università di Bari, per un approccio non invasivo per identificare e catturare le cellule tumorali circolanti dal sangue dei pazienti affetti da cancro.
L'oggetto della ricerca, viene spiegato dall'Ateneo barese, riguarda la messa a punto di un nuovo metodo per l'isolamento e la caratterizzazione di una singola o di un numero limitato di cellule dal sangue sfruttando specifici vetrini rivestiti con biossido di titanio nanostrutturato, microdissezione a cattura laser e la successiva amplificazione dell'intero genoma.
La ricerca
I risultati della ricerca sono il frutto della collaborazione tra il dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente di UniBa, la professoressa Clelia Tiziana Storlazzi la coordinatrice dello studio, l'azienda Tethis S.p.a (Milano), il dipartimento di Genetica Umana dell'Università di Leuven, l'Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manufatturiero Avanzato - Cnr Bari.
Le cellule tumorali circolanti sono rare cellule che si diffondono dai tumori solidi primari nei vasi sanguigni dopo la transizione epitelio-mesenchimale.