Spediva in Nigeria i soldi delle attività criminali messe a segno dalla cellula della mala nigeriana che avrebbe messo radici a Taranto. Con questa accusa è finita nei guai una commerciante del capoluogo jonico alla quale il questore jonico Massimo Gambino ha sospeso la licenza per quindici giorni. La donna, secondo gli investigatori della Polizia, avrebbe condotto una serie di operazioni finalizzate al trasferimento di denaro, ritenuto provento di spaccio di sostanze stupefacenti, utilizzando in diverse occasioni il proprio esercizio commerciale. A lei sarebbe stato consegnato materialmente il denaro che poi avrebbe spedito con bonifico online da una banca nigeriana in favore del conto indicato dal committente, acceso sempre in altra banca nigeriana.
L'operazione
Non di ferma, quindi, l’attività di indagine della Squadra Mobile guidata dal dirigente Fulvio Manco, che, sotto il coordinamento della Dda di Lecce e della Procura di Taranto, ha eseguito, nei giorni scorsi, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 cittadini di nazionalità nigeriana, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e riciclaggio di denaro.
Le complicità
Per compiere questa operazione, la struttura criminale si sarebbe avvalsa anche della complicità della titolare di quell'esercizio commerciale. Per questo il questore Massimo Gambino ha firmato il provvedimento di sospensione dell’attività commerciale per 15 giorni, tenuto conto che la situazione risulta di "particolare gravità ed allarme sociale per la collettività e costituisce un pericolo attuale ed oggettivo per l’ordine e la sicurezza pubblica".