Per tutte queste ragioni, il bicchiere del Lecce è sicuramente mezzo vuoto. È altrettanto vero però che tutti in casa leccese, alla vigilia del match, avrebbero firmato per il pareggio contro la Roma. La squadra di mister De Rossi si era presentata in Salento con un ruolino di marcia impressionate: in due mesi circa di gestione post-Mourinho, i capitolini avevano messo insieme 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, ovviamente contro la capolista Inter. solo che della squadra apprezzata ed elogiata da tutti gli addetti ai lavori fino alla scorsa settimana ieri sera al Via del Mare si è visto ben poco. Merito sicuramente del Lecce che ha trovato le chiavi giuste per imbavagliare gli avversari, costretti spesso ad uscire dal basso con delle giocate forzate. Il pressing a tutto campo esercitato da Blin e compagni dal primo all’ultimo minuto di gioco è stata una delle mosse vincenti messe in atto dallo staff di mister Gotti. Con le fonti di gioco disinnescate, su tutti Paredes, la Roma ha avuto difficoltà nella costruzione della manovra tanto è vero che l’unica vera occasione da rete i capitolini l’hanno creata soltanto a metà del secondo tempo con Aouar. Una situazione di gioco nata da una uscita sbagliata dei salentini, forse l’unica di tutto l’incontro, che hanno lasciato scoperto il lato destro del campo. All’errore dei compagni di squadra però ha posto rimedio il portiere Falcone, bravo a mettere una pezza deviando in corner il tiro a colpo sicuro del numero 22 romanista. Per il resto, è stato il Lecce a presidiare l’area di rigore della Roma e ad andare vicino al gol tantissime volte. Non era mai accaduto nelle gare precedenti di confezionare tante occasioni da rete in una sola partita.
Ma c’è un anche altro dato che lascia ben sperare per il prosieguo della stagione. Per la seconda gara di fila della gestione-Gotti infatti il Lecce ha chiuso il match senza gol al passivo. Un’altra grande novità del nuovo corso tecnico che ha avuto subito risvolti positivi. Mister Gotti ha avuto il coraggio di apportare alcune modifiche di natura tattica alla squadra rispetto alla gestione tecnica precedente. Ad esempio, il modulo di gioco, il 4-4-2 differente dal 4-3-3 di D’Aversa. E ancora, la presenza di due mediani davanti alla difesa come Blin e Ramadani, l’impiego in coppia sulla fascia mancina di Gallo e Dorgu, e infine la scelta di far coesistere Piccoli e Krstovic, i due centravanti in organico. Fin qui tutto è filato liscio ma è chiaro che la strada che porta alla salvezza è ancora piena di ostacoli.
Nel frattempo, è andata in archivio una giornata in cui il Lecce, almeno sulla carta, aveva solo da perdere. I giallorossi invece hanno guadagnato un punto sull’Empoli mantenendo invariate le distanze rispetto alle altre rivali. Nel prossimo weekend si replica: sabato la sfida a San Siro contro il Milan. Un’altra montagna da scalare.