Altri 50mila pugliesi a letto con l’influenza. Ma il picco è superato

Altri 50mila pugliesi a letto con l’influenza. Ma il picco è superato
di Andrea TAFURO
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Domenica 21 Gennaio 2024, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 15:25

Sono oltre 50mila i pugliesi costretti ancora a letto da influenza, covid e altri virus simil-inflenzali. Ma dopo settimane segnate dalla preoccupazione per l’intensificarsi di gravi forme di polmoniti, l’atteso picco dei contagi è arrivato, con un valore di incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti, e inizia a intravedersi la discesa dei casi. Secondo l’ultimo report “RespiVirNet” prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità, la Puglia nell’ultima settimana calcolata (dal 8 al 14 gennaio 2024) ha lasciato la fascia di rischio “rossa”, scalando in fascia “arancione” con l’incidenza a 15,7 casi ogni 1.000 abitanti.

Le fasce più colpite: bambini e adolescenti

Tra le fasce d’età la più colpita è quella pediatrica, in particolare i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, con un’incidenza pari al 36,35%.

A seguire gli adolescenti tra i 5 e 14 anni (20,45%), la popolazione under 65 (con un’incidenza del 15%) e gli over65, in netta diminuzione, all’8,8%. Nei sette giorni precedenti (dal 1 al 7 gennaio) la nostra regione invece aveva fatto registrare quasi 70mila casi di contagio, pari a 18,85 casi per 1.000 assistiti. Dall’inizio della sorveglianza epidemiologica (ottobre 2023) i contagi stimati complessivamente in Puglia sono quasi 500mila. Il primo virus influenzale della stagione 2023-2024 nella nostra regione è stato identificato nella settimana 41 del 2023 (9 ottobre-15 ottobre). Si trattava di un paziente di 6 anni, non vaccinato. Inoltre, la persistente circolazione di influenza e virus simil-influenzali nella popolazione pugliese ha costretto 21 persone a cure intensive negli ospedali. Dati alla mano gli ospedalizzati attuali sono 9 nella fascia over60, 4 bambini in età pediatrica e 2 soggetti tra i 50 e i 60 anni. Sei i deceduti.

 

La stagione del flurona

La stagione, però, non è ancora finita e sembra ormai destinata a rivelarsi una delle più intense mai verificatesi in Italia. Da ottobre a oggi sono 7,8 milioni gli italiani colpiti da sindromi simil-influenzali, tra cui anche i casi riscontrati di “Flurona”, neologismo che deriva dalle parole flu (influenza) e corona (coronavirus): non è una malattia nuova ma è la coesistenza delle due infezioni in contemporanea nel nostro organismo. Anche per questo le istituzioni sanitarie invitano alla prudenza: «Continuiamo a raccomandare le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della “coda” della stagione che durerà ancora diverse settimane», commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. Nella seconda settimana del 2024 (8-14 dicembre), i casi stimati di sindrome similinfluenzale (inclusi i contagi da virus sinciziale), rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 828.000, per un totale di circa 8.672.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Il valore dell’incidenza totale è pari a 14,07 casi per mille assistiti. Ne vien fuori quindi, un quadro influenzale nazionale che vede ancora la fascia di età 0-4 anni con il dato sull’incidenza (31,70 casi per mille assistiti) più alto, ma complessivamente fa registrare una diminuzione nella diffusione dei virus che in alcune regioni sfiora il 30%. «Un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto - sottolinea Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet – tuttavia sono comunque possibili oscillazioni al rialzo, soprattutto nei bambini». Stabili i contagi negli adulti e negli anziani. Sul fronte dei vaccini anti-influenzali invece, l’auspicio del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, e di raggiungere «entro la fine della stagione, i livelli della stagione precedente». Sino a oggi in Italia sono stati somministrati quasi 9,5 milioni di dosi con una copertura della popolazione degli over65 del 45%.
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