Mafia, droga, armi: sequestro da oltre un milione di euro

Mafia, droga, armi: sequestro da oltre un milione di euro
di Andrea TAFURO
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Sabato 27 Gennaio 2024, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 08:49

Sequestro da oltre un milione di euro nei confronti di una coppia arrestata nell'operazione “stealth”. Congelati rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 740mila euro, sequestrato un fabbricato costituito da due immobili situati a Magliano, frazione di Carmiano, oltre a due autovetture di grossa cilindrata, una Bmw serie 1 e una Bmw serie 3. Il denaro era custodito su un conto postale. Il valore complessivo è di oltre un milione di euro.

Operazione dei carabinieri 


Questi gli esiti dell’attività svolta ieri dai Carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, nel corso dell’esecuzione del decreto emesso dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento emesso riguarderebbe una coppia, marito e moglie, finiti tra i 37 soggetti  arrestati lo scorso 6 novembre nel corso dell’operazione “stealth” - di cui 28 finiti in carcere - nell’ambito di operazione di polizia giudiziaria per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché di ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, numerosi danneggiamenti a seguito di incendio.

Tutti aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento applicativo della misura cautelare reale, muove da complessa attività infoinvestigativa patrimoniale eseguita dai militari dell’Arma, relativamente alla frangia della Scu – che secondo gli investigatori- sarebbe retta da Fernando Nocera che avrebbe fatto del narcotraffico, terreno ineludibile di finanziamento del sodalizio mafioso.

In particolare, alcuni compartecipi avrebbero incentrato la loro attività professionale, proprio sullo spaccio di sostanze stupefacenti, attraverso la quale avrebbero accumulato una considerevole ricchezza e possidenze materiali ed immateriali, tramite investimenti in titoli di credito, non svolgendo alcuna attività lavorativa né disponendo di forme alternative di remunerazione lecite e quindi in valore sproporzionato al reddito dichiarato. La disponibilità dei beni sequestrati è maturata in un presunto contesto mafioso e di narcotraffico, come evidenziato dall’attività d’indagine svolta dalla Dda di Lecce, proprio per effetto della posizione ricoperta dagli stessi beneficiari presumibilmente in seno al sodalizio criminale. Le articolate indagini hanno lasciato emergere un presunto elevato tenore di vita che alcuni indagati avrebbero tenuto a dispetto della carenza di una stabile occupazione lavorativa, quindi secondo gli inquirenti, i beni posti sequestro, potrebbero essere provento di presunte attività di narcotraffico.

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