Giochi del Mediterraneo: via agli accordi con i sindaci per le opere

Una foto del comitato internazionale dei Giochi di Taranto 2026
Una foto del comitato internazionale dei Giochi di Taranto 2026
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 4 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 19:18

Ora che il decreto interministeriale sui primi 167 milioni per 27 impianti dei Giochi del Mediterraneo è stato registrato dalla Corte dei Conti - si veda Quotidiano dell’1 maggio - e trasmesso al commissario Massimo Ferrarese, via agli accordi con i sindaci delle città sedi delle opere. Si dovrebbe partire probabilmente giovedì prossimo con Taranto.

Il sindaco Rinaldo Melucci sarà il primo ad essere convocato per sottoscrivere l’intesa. Il calendario delle convocazioni - tutte a Taranto - Ferrarese lo metterà a punto all’inizio della nuova settimana. L’accordo con i Comuni prevederà cronoprogramma delle opere, fondi e tempi. I sindaci saranno convocati a tempi stretti. Il commissario vuole chiudere questo passaggio con i Comuni e mettere mano entro il mese al secondo masterplan, quello che finalizzerà su altri progetti (tra nuovi, recuperi rispetto al primo masterplan e ampliamento di progetti già finanziati, esempio lo stadio Iacovone) le risorse che residuano rispetto al plafond generale di 275 milioni.

Questi ulteriori fondi dovrebbero essere intorno a 75 milioni.

L'incontro di ieri

Nella riunione di ieri pomeriggio, il comitato, presieduto da Ferrarese (assente il governatore della Puglia, Michele Emiliano), ha dato il via libera all’organigramma presentato dal direttore generale Carlo Molfetta. La struttura ha sei aree: legale, finanza e amministrazione, marketing, relazioni internazionali, sport e cerimoniale. Ogni area, avrà un capo che gestirà i propri collaboratori. Si prevede l’impiego di una cinquantina di persone. Il dg selezionerà subito i capi area e concluderà questo lavoro entro il 15 maggio, mentre i collaboratori delle aree saranno individuati da una commissione insediata da Ferrarese. Qui si prevede circa un mese. Inoltre, Ferrarese sta effettuando altre due selezioni attraverso la società pubblica Eutalia e la procedura di comando e distacco dalle pubbliche amministrazioni. Si cercano tecnici, ingegneri, amministrativi e altre figure. Con la procedura di comando e distacco dovrebbero esserne presi sei-sette.

Ieri si è parlato a lungo anche delle spese di organizzazione dei Giochi. Ferrarese, per ora, ha tenuto da parte circa 30 milioni rispetto ai 275 complessivi, ma la questione è subordinata a due aspetti: il Governo autorizzerà la spesa di 30 milioni per l’organizzazione? E ancora, quale fabbisogno deriverà dal piano che redigerà Molfetta con i capi area? Intanto lunedì Ferrarese firmerà l’accordo con la società pubblica Invitalia che effettuerà le verifiche dei progetti stadio del nuoto e centro nautico a Taranto e lancerà anche le relative gare d’appalto. Per verifica progetto e gara per lo stadio di Lecce, non ancora deciso se sarà Invitalia oppure il Comune di Lecce. Un’altra società pubblica, Sport e Salute, si occuperà di verifiche e gare per PalaRicciardi e Iacovone. Le gare d’appalto per skatepark e pista di pattinaggio alla Salinella, PalaMazzola, Magna Grecia, stadio Talsano e villa Peripato (pallacanestro 3x3) saranno invece indette dal Comune di Taranto. Essendo progetti “sotto soglia”, su questi non è prevista la verifica.

L’8 maggio, inoltre, ci sarà un sopralluogo a San Giorgio Ionico per l’impianto di equitazione. Ai progettisti dello stadio del nuoto, già assegnati sul compenso i primi 100mila euro.

Il decreto e le spese

In quanto al decreto interministeriale (Fitto, Abodi, Giorgetti), consta di sette articoli. Il provvedimento finanzia, su 27 impianti, 21 della provincia di Taranto. Tutte le opere più importanti sono comprese.

Delle quattro principali della città (stadio del nuoto, centro nautico, PalaRicciardi, Iacovone), le prime tre hanno già le risorse necessarie alla loro realizzazione, per l’ultima, invece, sarà necessario un supplemento col nuovo masterplan, visto che lo Iacovone sale da 28 a circa 50 milioni, diventando così il progetto più costoso.

Nel decreto si specifica che “il commissario straordinario adotta, anche in sostituzione delle amministrazioni ordinariamente competenti, ogni atto necessario per garantire il rispetto del cronoprogramma dell’intervento. Il commissario stipula con i soggetti attuatori e con le stazioni appaltanti apposite convenzioni”.

Tutti i fondi saranno trasferiti dal Mef alla contabilità speciale del commissario. La scansione prevede un’anticipazione pari al 30 per cento dell’importo totale del programma, comprensiva della somma (20 milioni) già trasferita su richiesta di Ferrarese dell’8 agosto scorso; “pagamenti intermedi fino al 90% dell’importo assegnato a ciascun intervento a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute dai soggetti attuatori ovvero delle stazioni appaltanti”; “saldo finale fino al 10% dell’importo assegnato a ciascun intervento”. Il decreto recita che “in caso di mancata alimentazione dei sistemi di monitoraggio”, il commissario assegna 15 giorni di tempo al soggetto attuatore per provvedere, altrimenti scatta “la revoca del finanziamento qualora non siano sorte obbligazioni giuridicamente vincolanti”. La revoca parte anche a fronte di “perdurante mancato rispetto degli obiettivi iniziali, intermedi e finali” del cronoprogramma. Infine, a fronte di un fabbisogno aggiuntivo al momento non prevedibile e non finanziabile con “eventuali economie”, il commissario può chiedere al Mef, “nel limite di quanto disponibile”, l’assegnazione “delle ulteriori risorse stanziate”.

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