Cinque le regole: smettere di giudicare, di stabilire standard, di seguire tabelle di marcia, abbandonare l’ansia da prestazione e rivolgere la curiosità per se stessi e per il presente. Tutto questo si chiama Mindfulness, ossia consapevolezza particolare di quello che facciamo, di come ci muoviamo, persino dei passi in automatico che compiamo. Quindi porre attenzione che è il contrario, facile a dirsi, meno facile da farsi, di distrazione. La mindfulness non è una fuga dalla realtà ma aiuta a cambiare il modo in cui la affrontiamo. Il primo esercizio che è quello di essere determinati all’ascolto di un qualcosa di così sottile come il respiro, ci si può distrarre continuamente ma l’esercizio è proprio quello di mantenere l’intenzione di tornare al respiro ogni volta.
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