Lo studio congiunto Cina-Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul Covid-19 «non ha fornito risposte credibili» su come sia iniziata la pandemia e sono necessarie «indagini più rigorose, con o senza il coinvolgimento di Pechino»: lo ha scritto un gruppo di scienziati e ricercatori internazionali in una lettera appena pubblicata.
A joint China-WHO study into COVID-19 provided no credible answers about how the pandemic began, and more rigorous investigations are required - with or without Beijing’s involvement, a group of international scientists and researchers said on Wednesday https://t.co/j2VZ3tTxtj
— Tom Lasseter (@TomLasseter) April 7, 2021
Lo studio congiunto, pubblicato la scorsa settimana, afferma che la via di trasmissione più probabile per SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, coinvolge pipistrelli e altri animali selvatici in Cina e nel sud-est asiatico.
«Il loro punto di partenza è stato quello di trovare tutti i compromessi necessari per ottenere una minima collaborazione dalla Cina», ha detto Jamie Metzl, senior del “think tank” del Consiglio Atlantico, che ha redatto la lettera. La missiva afferma che le conclusioni dello studio si basano su ricerche cinesi inedite, mentre le registrazioni critiche e i campioni biologici «rimangono inaccessibili».
L'amministratore delegato dell'Oms Tedros Adhanon Ghebreyesus ha affermato che la scorsa settimana la Cina ha nascosto i dati. Liang Wannian, esperto cinese di Covid-19, ha negato tutto e sembrava escludere ulteriori indagini congiunte in Cina, dicendo che l'attenzione dovrebbe «spostarsi su altri Paesi». Metzl ha detto che il mondo potrebbe dover «tornare al Piano B" e condurre un'indagine nel modo più sistematico possibile senza il coinvolgimento della Cina». La Cina però, ha respinto le accuse secondo cui il SARS-CoV-2 sarebbe nato da un laboratorio di ricerca a Wuhan, la città in cui il virus è stato identificato per la prima volta.
Lo studio congiunto Cina-OMS ha affermato che la fuga di notizie dal laboratorio fosse «estremamente improbabile», sostenendo che «non vi era alcuna prova» che qualsiasi laboratorio avesse conservato virus correlati alla SARS-CoV-2. Tedros ha affermato che sono necessarie ulteriori ricerche per «raggiungere conclusioni più solide». Metzl ha detto che la Cina dovrebbe rivelare informazioni che consentirebbero di smentire l'ipotesi di laboratorio. «La Cina ha database di quali virus fossero tenuti lì dentro, ci sono note di laboratorio del lavoro che veniva svolto: tutti gli scienziati stanno lavorando per arrivare alla verità ma non hanno accesso a queste risorse», l'accusa finale.