Bradanico-Salentina, territorio in rivolta: «Basta con questo grande bluff»

Bradanico-Salentina, territorio in rivolta: «Basta con questo grande bluff»
di Mirto DE ROSARIO
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 05:00

Le reazioni ed i commenti del giorno dopo, a mente fredda, tradiscono ancora rabbia e delusione. Perché la sensazione, diffusa, è quella non solo di aver perso del tempo prezioso, ma soprattutto che aspettative e prospettive di un vasto territorio siano state colpevolmente disattese, soffocando le possibilità di sviluppo sociale e commerciale. Una porzione importante di Salento ancora una volta sacrificata e umiliata da scelte che non tengono conto del potenziale industriale, economico, turistico e delle esigenze di un bacino di utenza di centinaia di migliaia di residenti. Il mancato inserimento del progetto di completamento della Bradanico-Salentina, la superstrada Taranto – Lecce, nell’Accordo di programma del Cipe per gli anni 2021-2025, segna di fatto uno stallo più che preoccupante per l’infrastruttura tra le più rilevanti e funzionali della regione. 

Le reazioni


Nella Conferenza di servizi che si è tenuta lunedì a Bari tra Anas e i sindaci dei comuni interessati dal passaggio della strada, si è avuta la notizia che l’opera non sarebbe stata più finanziata, almeno nel breve e medio periodo. Da qui il disappunto dei rappresentanti istituzionali, ancora e maggiormente convinti dell’opportunità dell’opera
La Bradanico – Salentina costituisce un punto sostanziale nell’ottica di sviluppo e di ottimizzazione delle risorse. Lo evidenzia il presidente della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci, che pone l’accento sull’enorme capacità economica di una zona su cui insistono grandi e medie imprese ed aziende rinomate, cui gioverebbe senza dubbio un’efficiente e moderna infrastruttura. “La speranza è quella che nel prossimo Accordo di programma ci sia il finanziamento per realizzare la superstrada -ha affermato- perché è inconcepibile che un territorio come il nord Salento non abbia un collegamento diretto tra Taranto e Lecce. Sono fiducioso che ci sia un’azione comune tra sindaci, rappresentanti del governo e Regione affinché si riesca ad ottenere quanto auspichiamo. La Bradanico – Salentina non solo favorirebbe un più immediato e sicuro percorso tra i due capoluoghi per i mezzi di trasporto, ma darebbe anche la possibilità alle nostre aziende di esportare i prodotti con una maggiore efficacia in ogni parte d’Italia. Il nord Salento è zona vocata al commercio di pregio e non merita di essere depotenziata da scelte illogiche. Si vada dunque avanti con questa giusta rivendicazione”.
«Al termine della riunione di lunedì - ha detto Mimino Leuzzi, sindaco di Salice Salentino - abbiamo avvertito una sensazione al limite del paradosso. Da parte nostra c’era tutta la volontà di portare a casa un risultato fondamentale, che era appunto quello del completamento dell’arteria ed invece, con enorme sorpresa, abbiamo appreso che non solo non c'è possibilità di prevedere le quattro corsie, ma addirittura la Bradanico-Salentina, anche a 2 sole corsie, è stata stralciata dalla programmazione 2021-25 dell’Accordo di programma del Cipe. Siamo vittime dunque di una grande presa in giro, di un bluff, di un vergognoso rimbalzo di responsabilità. Nessuna risposta neanche alla nostra richiesta di un incontro a Roma con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, che avrebbe comunque consentito di fare chiarezza sulle volontà e sulle modalità di ultimazione dell’opera. È una situazione che il territorio, i cittadini, e il Salento non meritano. Ma noi sindaci non ci fermeremo, andremo avanti secondo la legge e in totale chiarezza nelle sedi opportune». 
Sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe Taurino, primo cittadino di Trepuzzi, che non manca di chiamare in causa gli esponenti salentini della maggioranza di governo nazionale. «A dire il vero -ha ribadito- avevamo da tempo il sospetto che non vi fossero le condizioni oggettive per procedere alla messa in sicurezza della superstrada. Però stiamo parlando di un’infrastruttura fondamentale per il nord Salento, che collega direttamente la provincia di Lecce a Taranto. Faccio rilevare un dato che mi sembra utile alla discussione: Ferrovie dello Stato ha investito molto sullo scalo merci di Surbo, per un collegamento immediato con le direttrici di sviluppo e con il porto di Taranto in particolare. Non si riesce a capire perché, invece, Anas non vada nella stessa direzione. A questo punto, per sbloccare la situazione, credo che sia essenziale il coinvolgimento il governo nazionale, sollecitato dai deputati del territorio, affinché induca Anas a finanziare il progetto di completamento della Bradanico – Salentina». 
A sostegno dei sindaci dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, la città di Manduria, che nella seduta del consiglio comunale tenutosi lunedì, ha approvato all’unanimità una mozione con cui si chiede la realizzazione della bretella con una carreggiata a 4 corsie: «Non possiamo che schierarci al fianco dei sindaci del nord Salento - ha specificato il sindaco, Gregorio Pecoraro - perché stiamo parlando di una strada importante, ormai imprescindibile per il territorio. Manduria attualmente è direttamente interessata al completamento del terzo lotto, quello che porta a San Marzano e si collega poi con la Taranto-Brindisi, ma certamente si parla di un’opera monca se poi non si realizza il tratto che congiunge San Pancrazio a Lecce. Quel che mi preme sottolineare è che vi sia l’attuazione a 4 corsie, opzione assolutamente indispensabile e irrinunciabile in base all’indice del traffico veicolare che si registra oggi». 
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