In campo per ridare il sorriso ai bambini affetti da gravi malformazioni facciali

In campo per ridare il sorriso ai bambini affetti da gravi malformazioni facciali
di Barbara Carbone
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Giovedì 7 Marzo 2019, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 22:25
Ridare il sorriso e speranza ai bambini è una missione per i 370 medici volontari di Emergenza Sorrisi, la Onlus che da 12 anni aiuta i piccoli affetti da gravi malformazioni facciali nei paesi in via di sviluppo o teatri di guerra. Ad oggi sono stati visitati 11 mila pazienti, formati 580 medici e realizzati 4863 miracoli chirurgici. Il tutto grazie a un lavoro di squadra in cui coesistono alte competenze, passione e generosità.

Se ne è parlato nel corso di un simposio dal titolo evocativo “Come aiutarli nel loro paese: E ne ebbe compassione” moderato dal vicedirettore de Il Messaggero, Alvaro Moretti. La sfida più grande per il team medico è quella di trasmettere le competenze ai medici locali così da renderli autonomi nei loro paesi. Gli ambasciatori di Somalia, Iraq, Afghanistan e Giordania intervenendo all’incontro hanno ringraziato Emergenza Sorrisi per il coraggio e la passione con i quali operano nel mondo e parlato di integrazione e cooperazione internazionale. Giancarlo Leone, che sostiene Emergenza Sorrisi, dà alla platea la notizia che la Rai conferma il partenariato sociale: spot e partecipazioni a trasmissioni per appoggiare la raccolta fondi dal 29 aprile per una settimana.

Ma il presidente Associazione Medici di Origine Straniera in Italia e consigliere dell’Ordine dei Medici Rom, Foad Aodi ha ricordato come, proprio nei paesi della cooperazione, da quando è iniziata la “primavera araba” cioè negli ultimi 8 anni, 7500 professionisti della sanità arabi e di origine straniera hanno perduto la vita in Siria, Iraq, Libia e Yemen.

«Gli ultimi dati ci dicono che sono oltre 80.000 i professionisti della sanità stranieri che lavorano in Italia di cui 19.000 medici e 35.000 infermieri – ha detto il presidente Aodi – Inoltre 750 medici italiani si sono rivolti a noi per andare a operare all’estero. Questo sia per acquisire ulteriori esperienze in area chirurgica e di emergenza ma anche e soprattutto per cercare condizioni economiche migliori. Circa il 25% dei medici stranieri vuole tornare nei paesi d’origine».

L’Italia, insomma, fa sempre meno gola. Il Presidente Amsi ha anche detto che In Arabia Saudita per uno specialista italiano o europeo sono disposti a offrire 14.000 euro al mese. In Europa le offerte migliori arrivano invece dall’Inghilterra. Prima in Italia si guadagnava bene. Adesso no. L’Amsi ha registrato un aumento del 25% di medici italiani, giovani o in pensione, disposti di andare all’estero proprio per motivi economici.

«Quello che ci preoccupa – ha spiegato Aodi- è che c’è un aumento di medici stranieri che torna nei paesi di origine per difficoltà economiche. Molti medici africani e di colore, invece, vanno via dall’Italia per motivi di discriminazione. Il razzismo, in Italia è aumentato del 40%». A venire in Italia sono soprattutto donne (medici, dentisti) provenienti dall’Egitto, Algeria, Tunisia e Marocco.

Nel corso dell’evento organizzato da Emergenza Sorrisi il presidente Foad Aodi ha lanciato il manifesto #AMOREITALIA con un chiaro messaggio politico: va bene aiutare gli ammalati e gli immigrati in casa loro ma dobbiamo farlo anche a casa nostra. La sicurezza, insomma, deve essere garanzia per tutti.

Dal 2007, in 12 anni di viaggi, passione e coraggio, Emergenza Sorrisi ha restituito non solo sorrisi ma regalato una vita normale a migliaia di bambini. In molte culture le malformazioni congenite come il labbro leporino sono considerate una maledizione divina per cui, i bimbi che ne sono affetti, vengono allontanati dalla società, isolati e derisi.

Nel tempo l’associazione ha sostenuto la creazione di Centri di Eccellenza in luoghi dove i medici sono diventati capaci di garantire buoni standard operativi.

Proporre un modello vincente di aiuto alle popolazioni con minori risorse diventa oggi prioritario, secondo Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi, perché “rendendo autonomi gli attori locali è possibile creare un cambiamento significativo”.

Dare un futuro ai bambini meno fortunati era un sogno per il chirurgo plastico che porta il sorriso nel mondo. «Già da studente speravo di potere fare qualcosa per gli altri. Restituire un bimbo guarito alla propria mamma è una gioia indescrivibile – ha detto Abenavoli – Siamo riusciti a salvarne tanti e continueremo a farlo. Il prossimo traguardo? Creare un master solidale con i medici dei paesi con i quali collaboriamo. La nostra forza è formare medici con la M maiuscola». Nel corso dell’incontro è stato presentato il docu – film “Sulla Strada Giusta” Racconta la missione in Senegal vista con gli occhi di un giovane chirurgo plastico. Un viaggio, dal quale è impossibile non torna cambiati.
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