Fertilità maschile in declino: due giorni di visite gratuite a Roma

Fertilità maschile in declino: due giorni di visite gratuite a Roma
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Lunedì 15 Ottobre 2018, 19:20
Da 99 milioni di spermatozoi per millilitro nel 1973 a 47 milioni nel 2011, è il crollo verticale della capacità riproduttiva maschile fotografata dalla meta-analisi apparsa su Human Reproduction Update. 
Eppure la prevenzione e la protezione della fertilità maschile sono le grandi assenti dai programmi di screening e in molti casi i problemi vengono identificati quando la coppia cerca di avere una gravidanza.

Per questo alla Clinica Sanatrix il week end del 10 e 11 novembre è stato dedicato alla prevenzione andrologica e alla protezione della fertilità del maschio. 

“Come struttura sanitaria radicata sul territorio sentiamo la responsabilità di mettere a disposizione della comunità alcuni servizi in maniera accessibile e quindi gratuita. L’Open Day di novembre si pone esattamente in questo nuovo corso di responsabilità sociale della struttura” spiega il Professor Marco Fabio Pulsoni, Presidente della Casa di Cura. 

L’Open Day prevede quindi una visita gratuita sabato 10 novembre dalle 10 alle 13 e poi dalle 14 alle 16 e domenica 11 novembre dalle 10 alle 13.30 Le visite vanno prenotate al numero 06-86321981 e prevedranno anamnesi, esame obiettivo, valutazione anatomica e colloquio con specialisti e biologi.
 
I dati della letteratura scientifica evidenziano che il 30-40% dei giovani maschi di età compresa tra i 16 e i 35 anni presentano patologie andrologiche. In aumento anche i tumori del testicolo. Si tratta di patologie che possono interferire sulla fertilità del giovane. E essendosi spostata l’età della paternità il fattore tempo è fondamentale per evitare che patologie banali diventino irreversibili.

“Sappiamo che tra il 40% e il 50% dei casi di infertilità di coppia sono attribuibili a problemi maschili e che una coppia su 5 ha difficoltà a procreare, una percentuale doppia rispetto a solo 20 anni fa” spiega il Professor Salvatore Sansalone, Specialista in Urologia, Docente all’Università di Tor Vergata e Responsabile del Centro di Chirurgia Genito-Uretrale presso la Clinica Sanatrix di Roma “secondo i dati del Registro Nazionale sulla Pma (Procreazione Medicalmente Assistita) la percentuale dei maschi infertili – tra quelli delle coppie che si rivolgono ad un centro per avere un figlio – è risultata del 29,3%. Viene definita infertile una coppia che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo almeno 12-18 mesi di rapporti sessuali liberi, non protetti. Si stima che in Italia l’incidenza della “infertilità di coppia si attesti al 10-15%".
 
Le cause? “Molteplici: congenite o acquisite, patologie delle vie seminali ma anche fattori ormonali, ambientali come l’esposizione a sostanze tossiche, legate agli stili di vita come l’abitudine al fumo o al sempre più diffuso consumo di droghe  - interviene la dottoressa Ilaria Ortensi, Biologa e responsabile del Laboratorio di Fertilità Maschile - Spesso ci si rende conto di questi problemi solo nel momento in cui si decide di avere un bambino. Se le patologie fossero state diagnosticate in età giovanile si sarebbe potuto ricorrere, con maggiori possibilità di successo, a terapie o, nei casi più gravi, alla crioconservare degli spermatozoi”. Per questo anche per gli uomini, così come fanno le donne, è importante la prevenzione e la comunicazione tra medico e paziente, sottoponendosi, già in età adolescenziale a screening ed eventuali test diagnostici.

Nella giovane popolazione maschile non esiste una forte sensibilità alla fertilità. Inoltre con l’abolizione della visita di leva obbligatoria per il servizio militare è venuta meno anche una forma di prevenzione andrologica di massa. L’uomo si preoccupa molto di problemi funzionali legati ai disturbi dell’erezione, ma non conosce il proprio organo sessuale e non ha la cultura dell’autopalpazione così come invece fanno le donne con il proprio seno. 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l’infertilità come una vera e propria malattia sociale: un uomo su 10 nel mondo è infertile ma in molti casi il problema sarebbe reversibile e curabile se fosse diagnosticato tempestivamente. 
 
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