Allarme dei pediatri: sei adolescenti su dieci soffrono di mal di testa. Soprattutto a scuola

Allarme dei pediatri: sei adolescenti su dieci soffrono di mal di testa. Soprattutto a scuola
2 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Novembre 2018, 22:41
 Spesso associato con l'andare a scuola e con l'assunzione di farmaci senza controllo medico, il mal di testa è uno dei disturbi maggiormente accusati dagli adolescenti. A dichiarare di soffrirne è il 60% e, di questi, circa il 15% una o più volte alla settimana. È uno degli aspetti che emerge dall'indagine «Adolescenti e Stili di Vita», condotta su un campione nazionale di 2654 studenti delle superiori e realizzata da 'Laboratorio Adolescenzà. Per il 40% dei giovani intervistati, il dolore è forte o molto forte. Ma più della metà (57%) di chi soffre spesso di cefalea non ne ha mai parlato con il proprio medico e il 45% usa abitualmente farmaci anche fuori dal controllo medico.


Secondo l'indagine, realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Medicina dell'Adolescenza, oltre la metà del campione collega il mal di testa all'utilizzo prolungato di computer o smartphone, seguono stress emotivi, la vista e, per le ragazze, il ciclo mestruale. A volte scusa per sottrarsi ad un'interrogazione, ma nella maggior parte dei casi disturbo reale, la cefalea risulta diffusissima a scuola.

«Tra le due cose - commenta Alberto Verrotti, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università dell'Aquila - non ci può essere un rapporto clinico di causa-effetto, ma è una coincidenza da non sottovalutare per cercare di individuare gli strumenti più adatti a prevenire o a curare la cefalea».
Poco incoraggianti i dati circa la conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili. Se si esclude l'Aids, solo il papilloma virus è conosciuto dalla maggioranza del campione, mentre la conoscenza delle altre malattie più comuni oscilla tra 45% (candida) e l'11% (condilomi). Confuse, specie nei maschi, le idee sulla prevenzione: se ormai il 95% sa che il preservativo è uno strumento generalmente efficace per proteggersi da queste malattie, il 31% non sa però che possono anche essere trasmesse attraverso un rapporto orale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA