Si collegavano alla playstation, ma poi utilizzavano la chat per mandare immagini pornografiche e messaggi di istigazione al suicidio. Nei guai cinque giovani, uno solo dei quali maggiorenne, accusati dai poliziotti del commissariato di Gallipoli di aver condiviso materiale pornografico e pedopornografico e immagini di istigazione al suicidio in una chat di gruppo creata per condivdere files multimediali e informazioni riguardo ad un noto videogioco della Playstation. Cinque, si diceva, le denunce spiccate nei confronti di altrettanti giovani, residenti fra Emilia Romagna, Basilicata e Puglia.
L’indagine ha avuto inizio lo scorso giugno, a partire dalla segnalazione di una coppia di genitori che hanno scoperto, sul telefono cellulare del figlio minore, immagini che li hanno sconvolti.
Il gruppo virtuale- lo hanno accertato gli agenti - era stato creato da un ragazzo di Bologna con l'intento di condividere informazioni su un videogames e ne facevano parte altri giovani e giovanissimi di varie province italiane, due dei quali di Gallipoli. Proprio dalla Città bella sono partiti gli accertamenti. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce ha immediatamente disposto una consulenza tecnica sui cellulari delle vittime, a seguito della quale gli investigatori gallipolini sono riusciti a risalire all’identificazione degli autori dei fatti: un 15enne e un 14enne di Bologna, un 15enne di Andria, un 15enne di Melfi e un 20enne di Barletta.