L’aria di mare, la voglia di leggerezza, di divertimento, relax: si vive per pochi giorni ma si rincorre per tutto l'anno. Chissà come sarebbero le nostre giornate se quell’aria potessimo viverla sempre. Meglio se è del nostro luogo del cuore come la brezza marina di Porto Cesareo nel Salento.
È l’idea messa a punto uno studente universitario Antonio D’Elia, che come ha raccontato ad Agi ha deciso di mettere in un barattolo l'aria di mare: «L'iniziativa è nata da un progetto analogo realizzato qualche anno fa da un business americano che confezionava aria delle grandi città americane in barattoli di metallo. Loro ci mettevano davvero l'aria descrivendone la derivazione. Io l'ho reinterpretata in versione ovviamente ironica, da souvenir e territoriale. Volevo realizzare un piccolo souvenir diverso dal solito e che potesse strappare un sorriso».
Non è la prima volta che capita
L’aria di Porto Cesareo in barattolo non è di certo l’unica, altre parti hanno provato ad imbottigliare il vento di montagna e l’aria fresca delle Dolomiti, graziose bottigliette etichettate “Aria delle Dolomiti”. Sempre nel 2016 in Cina erano in vendita bottigliette di aria canadese e di aria delle Blue Mountains australiane.
La trovata del salentino ha particolarità di essere in dialetto e ad edizione limitata. Le tipologie in vendita sono solo tre e corrispondono a tre località simbolo della costa di Porto Cesareo: “Nanzi la turre" (ovvero “di fronte alla torre”, punto paesaggistico della torre di San Tommaso di Torre Lapillo), “La sapunara” (nome dell’insenatura storica di Torre Lapillo), "Ientu ti tramuntana" (vento di tramontana, quello che rende lo Jonio calmo e cristallino).
I barattoli colmi di ironia ed estro creativo sono acquistabili in alcuni bar cesarini a pochi euro.