di Matteo BOTTAZZO
Le chiacchiere sono un dolce tradizionale italiano, particolarmente popolare durante il periodo di carnevale. La storia delle chiacchiere è radicata nelle tradizioni culinarie regionali italiane, e ci sono variazioni regionali nella loro preparazione e denominazione. Questi dolci vengono chiamati in modi diversi a seconda della regione: frappe, cenci, crostoli, bugie, galani. Tuttavia, hanno in comune l'essere fritti e poi spolverati con zucchero a velo. Le origini esatte delle frappe sono un po' oscure, ma è probabile che abbiano radici antiche e siano legate alle celebrazioni di Carnevale. In passato, durante il periodo di Quaresima, in cui era vietato consumare cibi grassi e dolci, le frappe venivano preparate come un modo per utilizzare gli ingredienti disponibili in dispensa prima dell'inizio del periodo di astinenza, ma come si preparano: «Serve una farina con una massa glutine a più forte rispetto a quella per dolci, poi servono uova, burro, vino bianco e una grattata di scorza di limone. L'impasto deve essere dolce, altrimenti non crea le tipiche bolle - spiega il pasticcere Giampaolo Calogiuri - poi si frigge a fuoco lento nell'olio di semi». Nel corso degli ultimi anni dalle classiche chiacchiere ricoperte da zucchero a velo sono arrivate diverse derivazioni con gusti sempre più particolari e gustosi, seguendo la tendenza, che va di pasticceria in pasticceria a personalizzare il prodotto: «Ci sono delle mode anche nell'ambito della pasticceria, non mancano le varianti glassate al pistacchio o al cioccolato - racconta Pasquale Trofo, anche lui pasticcere - poi ovviamente c'è una sorta di abitudine a rendere sempre più personale e particolare un prodotto per attirare ed ingolosire il cliente».