Fallimento dell'As Bari, deserta la seconda asta. Paparesta: «Vi spiego perché non c'ero»

Fallimento dell'As Bari, deserta la seconda asta. Paparesta: «Vi spiego perché non c'ero»
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Lunedì 12 Maggio 2014, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 15:51
BARI - andata deserta anche la seconda asta per l'aggiudicazione del ramo sportivo dell'As Bari fallita.



Il giudice delegato del Tribunale di Bari, Anna De Simone, constatato che non sono state presentate offerte di acquisto, ha bandito la terza asta per il prossimo 20 maggio con un prezzo base ribassato a due milioni di euro.



«Nonostante le varie rassicurazioni ricevute da varie cordate - ha detto il giudice - sono spiacente di comunicare che l'asta è andata deserta» e ha motivato la riduzione della base (da tre mln e mezzo) al fatto che «l'esercizio provvisorio ha necessità di far fronte agli impegni economici richiesti fin dai primi di giugno. Questa mattina sarà pubblicata la nuova ordinanza».



Dopo gli annunci delle scorse settimane, non si è presentato con una proposta nemmeno Gianluca Paparesta, amministratore unico della Fc Bari 1908: l'ex arbitro aveva prefigurato l'interessamento di gruppi internazionali, tra cui quello di un'azienda indiana. Questa mattina, nello spazio antistante il Tribunale in piazza De Nicola, c'era un centinaio di tifosi in attesa di sviluppi per la propria squadra del cuore.







Paparesta: «Mi assumo le mie responsabilità, ammetto i miei errori, continuerò a lavorare, questa volta, nell'assoluto silenzio, per il raggiungimento dell'obiettivo che mi sono posto dall'inizio della mia avventura al Bari, e cioè quello di trovare una proprietà solida in grado di sviluppare un progetto ambizioso per il futuro della squadra della mia città»: Gianluca Paparesta, ex arbitro e amministratore unico della Fc Bari 1908, con una lunga nota inviata all'Ansa, spiega le ragioni della mancata partecipazione all'asta per l'aggiudicazione del ramo sportivo dell'As Bari fallita. Paparesta scrive di comprendere «il sentimento di delusione e grande amarezza di tutti coloro che avevano riposto fiducia nella mia persona e nelle dichiarazioni da me rilasciate, alla luce dei fatti, incautamente» e annuncia che «una volta liberato da vincoli di riservatezza» documenterà le fonti che lo avevano spinto ad annunciare l'imminente disponibilità ad acquistare il club fallito.



Poi Paparesta spiega le difficoltà nel trasferire le risorse economiche del finanziatore indiano: «Gli investitori indiani della Cmg, hanno confermato il loro impegno finanziario di 3 milioni di euro garantito un mese fa, prorogando tale vincolo fino al 30 luglio. Nell'occasione hanno presentato qualche giorno fa una nuova lettera di credito stavolta indirizzata alla Football club Bari 1908. (...) le norme indiane non consentono di trasferire all'estero ingenti somme di denaro per quella che noi definiamo una cauzione. La Cmg ha subordinato l'escussione della garanzia creditizia all'aggiudicazione dell'asta. Il manager della Cmg era pronto a intervenire in Italia per confermare l'interesse all'operazione ma gli ho chiesto di rinviare tale missione onde evitare che venisse fraintesa».



L'ex arbitro non considera chiusa la pista russa: «Non ho mai abbandonato l'ipotesi degli imprenditori russi, i fratelli Rotenberg, interessati al Bari, i cui beni, come tutti sanno, sono stati, al momento, congelati dalla 'black list' di Obama per la crisi Ucraina, ed ho avviato un rapporto con un importante imprenditore italo americano». Paparesta conclude così la nota: «Non reputo l'operazione di acquisizione del Bari finita. Nell'interesse della squadra, dei tifosi, della città, invito tutti a non mollare».
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