L’Ospedale, che registra annualmente oltre 4.000 parti, assiste ogni anno circa 600 neonati con patologia, di cui 400 prematuri. “La letteratura scientifica internazionale – spiega Luigi Orfeo, Primario della Unità di Pediatria, Neonatologia e Tin del Nosocomio – già dai primi anni ’70 ha dimostrato l’utilità di consentire ai genitori l’accesso libero alla Terapia Intensiva Neonatale favorendo l’attaccamento madre-bimbo e migliorando gli sviluppi futuri della personalità del bambino”.
Il nuovo servizio h24 per i piccoli risponde inoltre alle raccomandazioni espresse di recente dal Tavolo tecnico ministeriale per l’Allattamento al Seno (TAS) che evidenzia i benefici legati all’accesso libero dei genitori nei reparti di cura neonatale: riduzione dello stress familiare, migliore consapevolezza delle cure praticate, riappropriazione della funzione genitoriale, facilitazione del contatto “pelle a pelle” tra genitori e bambino (metodo canguro) con positivi effetti su metabolismo, stabilità e sviluppo psico-motorio dell’infante.
Oltre, ovviamente, alla facilitazione dell’alimentazione con il latte materno, ottimizzandone la produzione e l’avvio. “Si tratta di un ulteriore traguardo raggiunto nell’importante percorso di accoglienza che il Nosocomio porta avanti da molti anni con i familiari dei bambini ricoverati - commenta Orfeo - .
Ci siamo attrezzati soprattutto con corsi di comunicazione e di formazione rivolti al personale per interagire al meglio con i genitori nel tempo prolungato e favorire la loro presenza in reparto affinché possano stare vicino al bambino ed accudirlo in ogni momento della giornata, insieme agli operatori presenti”.