Tuttavia in circa il 10% dei casi gli studiosi non sono in grado di spiegarne il motivo. A individuare un fattore determinante è stato un gruppo di ricercatori del Baylor College of Medicine, in Texas. Hanno visto che quando i topi femmina privi del gene Nlrp2 si accoppiavano, si osservavano tre diversi tipi di risultati: alcune non rimanevano incinta, altre avevano cuccioli nati morti con anomalie ed un terzo gruppo dava alla luce cuccioli più piccoli o più grandi del previsto.
«Le donne che portano queste mutazioni sono sane in tutti gli altri aspetti fisici e non sono consapevoli di avere queste caratteristica genetica», ha detto Sangeetha Mahadevan, autore principale dello studio.
Inoltre, quando i ricercatori hanno cercato di far sviluppare ovociti di un topo femmina con mutazione nel gene Nlrp2 in vitro, questi non si sono sviluppati. «La scoperta - prosegue - ha implicazioni per la fecondazione in vitro. È importante riconoscere che ci sono donne che non possono essere candidate per questa procedura perché i loro embrioni non sarebbero in grado di crescere in coltura».