Dopo Ebola ecco Zika, quando il virus provoca più psicosi che vere pandemie

di Silvio Garattini
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- Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 00:05
Bisogna stare attenti a non invocare troppo spesso l’arrivo del lupo perché quando arriva veramente c’è il pericolo che la gente non ci creda più. Così ammonisce il saggio detto dei nostri avi. L’arrivo del lupo è oggi rappresentato da un nuovo allarme che riguarda la possibile diffusione del virus Zika.

Un nuovo allarme che arriverebbe dopo i vari allarmi per il virus dell’infezione aviaria, il famoso H1N1, nonché il virus della febbre Dengue, il virus Chikungunyae il più recente Ebola. Nessuno di questi virus ha indotto catastrofi nel nostro Paese e anche quando si è diffuso, come nel caso dell’H1N1 si è trattato di una forma di influenza relativamente tenue. Occorre ricordare che quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un allarme si rivolge a tutto il mondo e spesso non tanto ai Paesi industrializzati, quanto a tutti i Paesi cosiddetti in via di sviluppo che sono i Paesi più poveri, spesso sprovvisti delle più semplici strutture e precauzioni che assicurino le forme più elementari di igiene. In Italia, come anche in tanti altri Paesi per fortuna abbiamo molteplici forme di difesa rispetto alle possibilità di contagio. Detto questo, è comunque utile avere un minimo di informazioni sul virus Zika, anche solo come forma di cultura generale.

Una prima notizia da tener presente è che questo virus non si diffonde per via aerea, il che rappresenta già un elemento positivo, ma attraverso una zanzara, come ad esempio nel caso della malaria. La zanzara che veicola il virus Zika è diversa dalle zanzare di casa nostra. Si chiama Aedes Aegypti, forse perché è originaria dell’Africa, è lunga circa due terzi di un centimetro, è dotata di piccole macchie bianche sulle zampette e oltre al virus Zika può trasmettere altri agenti virali. Questa zanzara vive più facilmente nei Paesi tropicali e quindi non ha molte possibilità di proliferare in Italia perché, almeno per ora, abbiamo un inverno con basse temperature rispetto a quelle tropicali.
Coloro che sono infettati dal virus Zika, in generale, non hanno manifestazioni particolarmente severe. Si tratta di febbre lieve, mal di testa, dolori muscolari ed articolari, congiuntivite e, in qualche caso, eruzioni cutanee con un senso generale di malessere. I sintomi in linea generale durano solo pochi giorni più o meno come nel caso dell’influenza. Il virus Zika può diventare invece più pericoloso nel caso delle donne in gravidanza perché può causare malformazioni e anche la morte del feto.
 
Qualche dato indicherebbe che nel caso non avvenga la morte del feto si possano produrre danni sullo sviluppo cerebrale che inducono microcefalia. Si tratta tuttavia di impressioni, perché non esistono prove certe che indichino un rapporto di causa ed effetto. È stato dato ampio rilievo a un caso in cui si sarebbe avuta la trasmissione del virus per via sessuale. Tuttavia, gli esperti ritengono che si tratti di casi eccezionali anche perché il virus rimane nell’organismo solo per pochi giorni.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel lanciare il suo allarme non ha tuttavia proposto alcuna misura di restrizione che riguardi i viaggi e il commercio internazionale delle merci nei confronti dei Paesi (El Salvador, Brasile, Capo Verde) in cui sono stati segnalati parecchi casi di infezione.
Il nostro Ministero della Sanità ha diffuso alcuni ovvii consigli per chi farà viaggi nelle zone interessate dal virus Zika. Si tratta di difendersi dalla puntura della zanzara attraverso l’uso di repellenti contro gli insetti, l’impiego di vestiti chiari che lascino scoperte solo poche parti del corpo. È anche importante evitare zone umide e la presenza di contenitori d’acqua all’interno delle abitazioni. Ciò vale naturalmente solo per le donne in gravidanza, per cui come si è già detto esiste una piccola probabilità di avere problemi. Intanto sono partiti in vari Paesi studi per iniziare a preparare un vaccino che potrà in ogni caso essere protettivo dove ce ne sia reale necessità.
 
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