Salento, la costa presa d'assalto da auto e camper. Allarme sosta selvaggia

La problematica è emersa in particolare sul litorale di Gallipoli e nell’Area marina protetta di Porto Cesareo

Sosta selvaggia su scogliera e spiagge del Salento
Sosta selvaggia su scogliera e spiagge del Salento
di Francesco DE PASCALIS
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Domenica 5 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 12:52

Auto e camper in sosta selvaggia lungo le coste del Salento, a minacciare la sicurezza delle persone ed il delicato ecosistema dei paesaggi. Dal litorale di Galatone, territorio condiviso con Sannicola, alla costa di Gallipoli fino agli oltre 20 chilometri di litorale basso e sabbioso dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, una delle più importanti e fragili di tutta la penisola italiana, assediati dalle auto e dalla forza antropica distruttrice. Questi, foto alla mano, alcuni “brutti” esempi di quello che si è materializzato nei giorni scorsi. Uno “spettacolo dannoso”, e che in vista della prossima estate preoccupa ed inquieta sia per i danni prodotti sia per il reiterarsi dei comportamenti.

L'allarme degli esperti

A prendere ferma posizione nel merito, spiegando come e perché bisogna tutelare le coste del Salento, sono stati nelle scorse ore sia il direttore dell’Area marina protetta Porto Cesareo, Paolo D’Ambrosio, sia Mario Fiorella e Marcello Seclì, referenti di Italia Nostra- Sezione Sud Salento. «Il parcheggio abusivo e selvaggio sul demanio dello Stato, è di fatto vietato dal codice della navigazione, perché per la legge equiparato al reato di occupazione abusiva del demanio marittimo», afferma il dottor D’Ambrosio, Amp Porto Cesareo oltre che tecnologo della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, istituzione scientifica del ministero della Ricerca -.

Un problema serio in tutto il Salento ed anche sul lungo litorale cesarino sia nel periodo primaverile che soprattutto in estate, periodi nei quali la popolazione cerca di parcheggiare più vicino possibile alla spiaggia che frequenta. Una condotta illegale che oltre a deturpare immediatamente il paesaggio in maniera grave e seria, genera un impatto sull'ambiente devastante. Basti pensare ai danni provocati da tutte le macchine che sostano in prossimità dei cordoni dunali dove persistono flora e fauna prioritarie tutelate dalla direttiva comunitaria habitat». E’ lo stesso D’Ambrosio a spiegare gli interventi posti in essere da Amp, Comune di Porto Cesare e Nardò e dalle forze di pubblica sicurezza, unitamente a volontari ed ambientalisti, per cercare di reprimere questo pericoloso fenomeno. «Da diversi anni stiamo cercando di contrastare queste azioni grazie alla realizzazione di opere di chiusura accessi e varchi con recinti e staccionate perfettamente integrate con l’ambiente – spiega D’Ambrosio-. Elementi utili ad evitare l’accesso e la sosta alle auto sotto le dune o sulle scogliere, come il caso degli sbarramenti d’accesso ed il divieto di sosta in località Torre Chianca in zona l’Approdo, o la realizzazione di passerelle in legno anche sopraelevate (a La Strea) che conducono i turisti ed i pendolari dai parcheggi regolarizzati alla spiaggia o alle scogliere, o ancora la completa chiusura al traffico di varchi o vie abusive con detrattori imponenti come massi e palizzate in faggio, interventi questi fatti a Torre Lapillo, Torre Castiglione e in zone del litorale nord verso Punta Prosciutto». Poi in chiusura il riferimento all’intensa attività di monitoraggio tecnologico e di videosorveglianza sia in fase preventiva che repressiva. «In sinergia con la Capitaneria di Porto, i carabinieri, la Guardia di finanza e la polizia locale oltre che con la vigilanza ambientale abbiamo potenziato il controllo, facendo convenzioni con le guardie ambientali per riuscire a controllare più porzioni di territorio, già monitorate con il nostro sistema di videosorveglianza ad ampio raggio, denominato Torri Vedette di legalità, sia con l’utilizzo della nostra flotta di droni che immagazzinano costantemente immagini di condotte illegali che poi forniamo alle autorità di pubblica sicurezza per gli interventi sanzionatori».

Dura anche la presa di posizione della “Sezione Sud Salento - Italia Nostra” dopo i fatti di sosta selvaggia in località Montagna Spaccata. «Abbiamo sistematicamente e tempestivamente allertato le autorità preposte evidenziando le contraddizioni e le irregolarità che si perpetuano a danno del sito comunitario, lungo una scogliera che l’autorità portuale classifica ad alto rischio di dissesto – denunciano i referenti dell’associazione – dichiarando che alcune attività che operano in quella zona, costituiscono di fatto dei detrattori dal punto di vista ambientale e paesaggistico anche in ragione della enorme pressione antropica che inducono, con affollamenti insostenibili e incursioni di veicoli e motocicli sul sedime demaniale vincolato». Quindi, la chiosa di Italia Nostra. «Le istituzioni preposte, a partire dal comune di Galatone, devono intervenire per rimuovere ogni attività illegittima. Per questo proseguiremo le azioni intraprese nel solo ed unico obiettivo di tutelare le risorse naturali e paesaggistiche e far applicare rigorosamente le norme che devono regolare l’utilizzo degli spazi pubblici».

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