Lecce, a San Lazzaro abbattuti 68 pini. Ora i nuovi alberi: ecco come cambia il quartiere

Lecce, a San Lazzaro abbattuti 68 pini. Ora i nuovi alberi: ecco come cambia il quartiere
di Matteo BOTTAZZO
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Venerdì 10 Maggio 2024, 08:05

Quello di San Lazzaro è, da sempre, uno dei quartieri più affascinanti e ambiti della città di Lecce per via anche della presenza del tanto verde fra i suoi viali, caratterizzati dalle case basse e dalla quasi totale assenza di palazzi. Un verde che però nel corso degli ultimi anni era diventato un problema, sia per quanto concerne l'incolumità delle persone (tanti i cedimenti di grossi rami registrati negli ultimi mesi), ma anche per quanto concerne la viabilità pedonale: tanti sono infatti in questo momento i marciapiedi che sono particolarmente lesionati a causa delle radici degli alberi, soprattutto pini, che nel corso degli anni hanno creato numerosi dislivelli, rendendo così complessa la circolazione, in particolare per le persone diversamente abili. Da qui il piano di messa in sicurezza delle alberature da parte del Comune che si è concluso proprio in questi giorni. Nei mesi scorsi sono state effettuate delle indagini, condotte da degli agronomi specializzati, da cui è emersa la necessità di sostituire 68 pini d'Aleppo, classificati di pericolosità estrema, e di procedere alla potatura di equilibrio di altri 97, che saranno poi periodicamente monitorati.
«Muoversi su via Gentile e nelle traverse limitrofe era diventato particolarmente complesso - racconta Francesca Corciulo, residente in via Achille Carducci -, in particolare con una carrozzina. Spesso le ruote si incastrano e, se si è da soli, diventa a dir poco difficile raggiungere il centro o semplicemente attraversare la strada». E poi, come detto, a preoccupare il cedimento di tanti rami. «Nel mio condominio - racconta Antonio Ranieri, residente in via Gentile -, un condomino ha subito dei danni alla propria auto a causa della caduta degli alberi. L'abbattimento degli alberi è stato un intervento necessario purtroppo. Come tute le cose gli alberi hanno un ciclo di vita, era probabilmente arrivato il loro tempo: ora quel che conta è che vengano adeguatamente rimpiazzati».
Questa è la principale preoccupazione dei residenti, che temono di veder svanire quel verde che da sempre caratterizza l'intero quartiere. Nello specifico, gli interventi del Comune hanno prodotto l'abbattimento di 8 pini su via Gentile, 11 tra via Tafuro e via Guarini, 10 su via Casotti, 8 su via Regina Elena, 14 su via Da Vinci e 16 su via Schiavoni.

I dettagli

La potatura invece ha riguardato 32 pini su via Gentile, 11 tra via Tafuro e via Guarini, 41 su via Guarini, 4 su via Da Vinci e 9 su via Schiavoni. L'intervento ha la funzione di equilibrare ed alleggerire la chioma, eliminare le zone secche e ottenere un certo grado di sicurezza. Al loro posto però a breve verranno installate ben 136 nuove alberi maturi di Ligustro, Ligustro variegato, Albero di Giuda, Photinia ed Eugenia. I criteri utilizzati sono stati l'associazione di più specie con l'obiettivo di aumentare la biodiversità vegetale, scongiurando la monocoltura e prediligendo essenze autoctone o naturalizzate in ambiente urbano come, ad esempio, l'Eugenia mirtifolia di origine australiana che ben si presta per l'utilizzo nel Salento. Un altro obiettivo è stato l'omogeneità vegetazionale, motivo per il quale, oltre all'Eugenia, verrà utilizzato anche il Ligustrum, sia nella sua forma verde scuro che nella sua forma variegata, perché sono già presenti in zona San Lazzaro, che saranno seguiti, per tutto il periodo di attecchimento, che dovrebbe durare circa due anni. Nel caso in cui dovesse verificarsi qualche caso di disseccamento entro il terzo anno, la ditta provvederà a una nuova piantumazione a proprie spese. Una particolare attenzione per permettere alle strade del quartiere San Lazzaro di mantenere la loro peculiarità. Le specie scelte per le sostituzioni hanno caratteristiche simili: resistenza agli stress climatici e a fitopatie, chioma contenuta e dalla modesta capacità di interferire con il contesto urbano nel suo complesso, capacità di mantenere per quanto possibile il vantaggio ecosistemico, oltre al fatto che si tratta di specie botaniche tra le naturalizzate locali.
«Si tratta di un intervento che nel quartiere aspettavamo da diverso tempo - sottolinea Nando Caracciolo, residente in via Gentile -. Troppi sono stati gli episodi, in concomitanza di eventi atmosferici estremi, che hanno messo a rischio l'incolumità delle persone. Credo che sia questo un primo passo verso la riqualificazione di uno dei quartieri più belli della città di Lecce».
 

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