Si apre uno spiraglio nella cura del cancro alla prostata. Uno studio inglese realizzato dai ricercatori dell'Institute of Cancer Research e del Royal Marsden Hospital di Londra e pubblicato sulla rivista «European Urology», ha scoperto una proteina chiave che potrebbe essere il "segreto" per trattare il tumore con farmaci immunoterapici definiti «miracolosi».
L'obiettivo dello studio è quello di riattivare i globuli bianchi per attaccare il tumore. Le immunoterapie fino a questo momento hanno avuto risultati soddisfacenti contro molte malattie, ma non contro il cancro alla prostata. Ma il gruppo di ricerca sembra aver capito il perché: la proteina "responsabile" è la CD38. Il cancro nel corso della malattia «sfrutta» i linfociti B per produrre questa proteina.
Great fundraising work from George, who last week shaved his head to raise money for the Charity. His younger brother is being treated for Hodgkin Lymphoma at @royalmarsdenNHS. George raised an amazing £1,583! Amazing stuff that will really make a difference! pic.twitter.com/jZAvLVW3q7
— The Royal Marsden Cancer Charity (@royalmarsden) May 7, 2021
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I globuli bianchi che possono attaccare e uccidere il cancro, sono privati quindi dell'energia necessaria per la loro attività. Questo significa che i farmaci che colpiscono la CD38 potrebbero «liberare» il potere del sistema immunitario sulle cellule tumorali. Questi farmaci già esistono e sono in fase di sperimentazione.
LA TERAPIA - Nello studio è stato dato a 24 uomini con cancro avanzato alla prostata l'isatuximab - usata nell'immunoterapia per curare la laucemia - che ha riattivato i globuli bianchi che uccidono il cancro. «Ci sono molte prove che il cancro alla prostata causi quella che chiamiamo tolleranza immunitaria, ovvero che il cancro vieta il corpo di attaccarlo con le sue cellule immunitarie - ha detto il Johann de Bono dell'Institute of Cancer Research -. I nostri risultati suggeriscono che possiamo prendere di mira le cellule immunitarie per risvegliare il sistema immunitario».