Dall'ananas alla carne, ecco le fake news a tavola

Dall'ananas alla carne, ecco le fake news a tavola
2 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Maggio 2017, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 20:51
«Dall'ananas dimagrante allo zucchero di canna che non fa ingrassare, dalla favola che le banane sono le più ricche di potassio al kamut spacciato per un varietà di antico cereale con proprietà esclusive ma anche che mangiare carne o latte fa sempre male, ecco alcune delle bufale alimentari virali in rete». È quanto emerge dalla “top ten” delle fake news a tavola presentata in occasione della campagna #stopfakeatavola promossa dalla Coldiretti e dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e agroalimentare nell'ambito del corso di formazione organizzato in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura.

«Ad essere colpiti nei siti web e sui social sono praticamente tutti i prodotti che finiscono nel carrello, con accuse a sproposito o al contrario con l'attribuzione di proprietà salutistiche e nutrizionali non verificate», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «è falso tra l'altro dire che tutti i prodotti alimentari realizzati nell'Unione europea rispettano le stesse regole o che i prodotti venduti dal contadino sono meno controllati».Tre italiani su quattro (il 66%) sono preoccupati dell'impatto sulla salute di quello che mangiano «anche per effetto delle
fake news sulle caratteristiche dei cibi che si moltiplicano in rete e spingono a comportamenti insensati e pericolosi», emerge dall'indagine Coldiretti.

«Sicurezza a tavola e nella filiera, anche sul web. È su questi fronti che interveniamo ogni giorno per tutelare le nostre eccellenze agroalimentari, i produttori onesti e i consumatori - ha commentato il ministro Maurizio Martina - Siamo leader nei controlli e non a caso il nostro sistema viene considerato un modello dagli altri Paesi.
Basti pensare che siamo l’unica Istituzione al mondo ad aver chiuso accordi e collaborazioni con le grandi piattaforme di commercio elettronico, come eBay, Amazon e Alibaba, per rimuovere dagli scaffali virtuali i falsi prodotti agroalimentari Made in Italy. Dal finto olio Dop al Parmesan. Contrastiamo l’italian sounding con verifiche capillari. Solo nei primi quattro mesi del 2017 gli uomini dell’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) del Ministero hanno sequestrato prodotti alimentari per circa 60 milioni di euro. Non abbassiamo la guardia e proseguiamo anche nella massima informazione ai consumatori. Per questo ci siamo battuti per l'origine del latte in etichetta e stiamo lavorando sulle filiere del riso e grano pasta. Informare i cittadini è una chiave centrale per contrastare il falso cibo
»
© RIPRODUZIONE RISERVATA